Mirtazapine 7.5mg, 15mg, 30mg
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Quali sono i nomi alternativi per Remeron?
Mirtazapine è un farmaco autorizzato a livello globale conosciuto con diversi marchi, tra cui Afloyan, Amirel, Arintapin, Avanza, Axit, Azapin, Beron, Calixta, Ciblex, Combar, Comenter, Depreram, Divaril, Esprital, Mepirzapine, Mepirzepine, Merdaten, Miramerck, Mirap, Mirasol, Miro, Miron, Mirpax, Mirrador, Mirt, Mirta TAD, MirtaLich, Mirtabene, Mirtachem, Mirtadepi, Mirtagamma, Mirtagen, Mirtalich, Mirtamed, Mirtapax, Mirtapel, Mirtaril, Mirtaron, Mirtastad, Mirtawin, Mirtaz, Mirtazapina, Mirtazapinum, Mirtazelon, Mirtazep, Mirtazepine, Mirtazon, Mirtazza, Mirtel, Mirtin, Mirtor, Mirzalux, Mirzasna, Mirzaten, Mitaxind, Mitrazin, Miva, Mizapin, Nassa, Norset, Noxibel, Pharmazapine, Promyrtil, Psidep, Remergil, Remergon, Remirta, Rexer, Tazamel, Tazepin, Tetrazic, Valdren, Vastat, Zapex, Zismirt, Zispin, Zuleptan.
Introduzione
Remeron è un noto farmaco classificato come antidepressivo tetraciclico. Viene somministrato per ridurre i sintomi della depressione, tra cui malumore, ansia, perdita di appetito, insonnia e perdita di interesse per le attività tipicamente gradite.
La principale autorità regolatoria responsabile dell’approvazione della Mirtazapina per l’uso in Italia è l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ovvero l’Agenzia Italiana del Farmaco. L’AIFA assicura che i farmaci soddisfino gli standard di sicurezza, efficacia e qualità prima di essere messi a disposizione del pubblico.
In Italia la mirtazapina è classificata come medicinale soggetto a prescrizione medica (POM). Richiede la prescrizione del medico per essere dispensato dalle farmacie.
Questo farmaco può essere prescritto dal medico per diversi motivi.
Studi e sperimentazioni cliniche in Italia
In Italia sono stati condotti diversi studi e sperimentazioni cliniche sulla mirtazapina. Uno studio degno di nota è l'”Efficacia antidepressiva della mirtazapina in pazienti anziani con disturbo depressivo maggiore”, condotto dall’Università di Milano. Lo studio mirava a valutare l’efficacia e la sicurezza della mirtazapina in pazienti anziani con diagnosi di disturbo depressivo maggiore (MDD). La ricerca ha incluso 120 soggetti di età superiore ai 65 anni e i risultati hanno indicato che la mirtazapina ha migliorato significativamente i sintomi depressivi entro quattro settimane, con un buon profilo di tolleranza. Un altro studio, “Mirtazapina e qualità del sonno in pazienti con depressione”, condotto dall’Università di Bologna, si è concentrato sull’impatto del farmaco sui modelli di sonno. Questo studio ha rilevato che la mirtazapina influisce positivamente sulla qualità e sulla durata del sonno nei pazienti che soffrono di insonnia legata alla depressione.
Raccomandazioni per l’uso
Prima di assumere il farmaco, è necessario consultare un medico se uno dei seguenti casi si verifica o ha precedentemente interessato il paziente:
- Crisi epilettiche.
- Problemi cardiaci, attacchi di cuore o ictus.
- Reazioni anomale o avverse alla mirtazapina, ad altri farmaci, alimenti, conservanti o coloranti.
- Malattie epatiche o renali.
- Angina o dolore al petto.
- Sanguinamento dallo stomaco o dall’intestino.
- Crisi epilettiche o epilessia.
- Disturbo bipolare maniaco-depressivo, idee o azioni suicide.
- Gravidanza, allattamento o intenzione di rimanere incinta.
La mirtazapina è disponibile in Italia nelle forme e nei dosaggi seguenti:
- Compresse: 15 mg, 30 mg e 45 mg.
- Compresse oralmente disintegrabili (ODT): 15 mg, 30 mg e 45 mg Queste forme offrono flessibilità nella somministrazione, in particolare per i pazienti che possono avere difficoltà a deglutire le compresse tradizionali.
| Dosaggio | Somministrazione | Note importanti |
|---|---|---|
| Dosaggio iniziale: 15 mg al giorno, preferibilmente la sera prima di coricarsi. | Approccio: Remeron si assume in genere per via orale, con o senza pasti. Si può bere acqua e deglutire la compressa intera. | Regolarità: Per mantenere costanti i livelli ematici e ottenere i migliori effetti, il Remeron deve essere assunto ogni giorno alla stessa ora. |
| Quantità massima: 45 mg al giorno è spesso la quantità massima consigliata. | Evitare l’alcol: poiché l’alcol può aumentare la possibilità di effetti collaterali come sonnolenza e vertigini, si consiglia di evitare l’alcol durante l’assunzione di Remeron. | Il Remeron non deve essere interrotto improvvisamente. Per evitare sintomi di astinenza, è importante ridurre gradualmente il dosaggio sotto controllo medico. |
| Modifiche: Il medico può modificare il dosaggio in base alle reazioni personali al farmaco. | Monitoraggio: Oltre a monitorare il trattamento, il medico può effettuare valutazioni periodiche per valutare l’efficacia del farmaco e gli eventuali effetti avversi. | Precauzioni: Quando si usa Remeron, è necessario bere più bicchieri d’acqua al giorno per proteggere i reni. |
Assumere la dose il prima possibile se si dimentica di prenderla. Non assumere mai due dosi contemporaneamente se la dose successiva è quasi scaduta. Assumere una dose alla volta.
Il sovradosaggio di qualsiasi farmaco può avere effetti dannosi per la salute. Informare subito il medico se si pensa di aver assunto una dose eccessiva. Un’overdose di Remeron può provocare sonnolenza, disorientamento, tachicardia e perdita di memoria.
Il paziente o chi lo assiste deve comporre subito il 112 per contattare i servizi medici di emergenza in Italia per qualsiasi emergenza medica, compresa un’overdose.
Interazioni
Remeron può interagire con gli antidepressivi triciclici (come nortriptilina, amitriptilina, moxapina e doxepina), con l’erba di San Giovanni e con le benzodiazepine, che includono diazepam, lorazepam e oxazepam.
Questo elenco potrebbe essere incompleto. Fornire al medico un elenco completo di tutti i farmaci, i rimedi erboristici, gli integratori alimentari e i farmaci da banco assunti.
Quali sono gli effetti indesiderati di questo farmaco?
- Reazione allergica: prurito, difficoltà respiratorie, gonfiore del viso, delle labbra o della gola, eruzione cutanea o gonfiore, orticaria.
- Problemi mestruali.
- Aumento di peso e fame.
- Palpitazioni: battito cardiaco rapido, martellante o irregolare.
- Sbalzi mentali ed emotivi: pensieri bizzarri, sogni strani, mancanza di consapevolezza della realtà, agitazione, disorientamento, allucinazioni, visione confusa.
- Problemi di respirazione e dolore al petto, febbre, brividi e mal di gola.
- Rigidità muscolare, spasmi, formicolio alle mani o ai piedi (tremore) o intorpidimento.
- Gonfiore, gas nello stomaco, crampi, indigestione o disturbi di stomaco, vomito e nausea.
- Lividi o emorragie insolite.
- Mal di testa, stordimento, ronzio alle orecchie o perdita dell’udito.
- Ritenzione urinaria, diarrea, feci rosse o nere, sangue nelle urine e vomito.
- Diminuzione del desiderio sessuale, impotenza o difficoltà a provare l’orgasmo.
- Problemi al fegato, agli occhi e alla pelle
In Italia, gli effetti collaterali comuni riportati dai pazienti che assumono Mirtazapina includono sonnolenza, aumento dell’appetito, aumento di peso e secchezza delle fauci. Questi effetti sono generalmente da lievi a moderati e spesso diminuiscono nel tempo, man mano che l’organismo si adatta al farmaco.
Potrebbero verificarsi altri effetti avversi; questo non è un elenco esaustivo. Consultare il medico o il farmacista in caso di comparsa di questi o altri effetti collaterali.
Nomi di marca di Mirtazapina in Italia
I nomi di marca di Mirtazapina più venduti in Italia includono Remeron, Mirtazapina EG, Mirtazapina Sandoz, Mirtazapina Zentiva e Mirtazapina Teva. Questi marchi sono ampiamente disponibili nelle farmacie di tutto il Paese.
Come conservare
Remeron deve essere conservato in un contenitore ben chiuso a temperatura ambiente, tra i 15 e i 30 gradi Celsius (59 e 86 gradi Fahrenheit), al riparo dalla luce, dal calore e dall’umidità e lontano da lavandini, bagni, bambini e animali.
Se si desiderano ulteriori informazioni su questo farmaco, contattare il proprio medico.
Contattare un medico prima di somministrare il farmaco a un bambino.
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Per ulteriori informazioni su questo farmaco, consultare il sito. Le informazioni sono fornite dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
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